Secondo la definizione dell’OMS, si configura una condizione di abuso e di maltrattamento quando i genitori, i tutori o coloro che sono incaricati della custodia e vigilanza di un bambino approfittano di quella condizione di privilegio comportandosi diversamente da quanto previsto dalla convenzione ONU di New York sui diritti del fanciullo del 1989. Il consiglio d’Europa, a Strasburgo, durante il IV Seminario Criminologico nel 1978, descrive che “il maltrattamento si concretizza negli atti e carenze che turbano gravemente i bambini e le bambine, tentano alla loro integrità corporea, al loro sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono la trascuratezza e/o le lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di terzi.”
La prevenzione è una potente arma che consente di combattere un nemico invisibile che attende dietro l’angolo l’opportunità per agire. Ecco, che per contrastare il fenomeno dell’abuso sono necessarie strategie di intervento preventivo quali ad esempio:
- La formazione specialistica di chi opera nelle istituzioni sociali e sanitarie;
- Una rete di confronto attivo tra le istituzioni e i cittadini;
- Un’informazione globale;
- Una cultura dell’infanzia;
È necessario poi, attuare degli interventi di prevenzione rivolti sicuramente al potenziamento delle capacità protettive dei genitori; con lo scopo di individuare e sostenere i casi a rischio sociale e psicopatologico. Come professionista della salute mentale e del benessere psicofisico, mi occupo in prima linea di approfondire quali possano rappresentare dei fattori di rischio e quali quelli di protezione, al fine di promuovere competenze genitoriali e intrafamiliari funzionali.
COSA FARE?
Le famiglie possono e dovrebbero richiedere sostegno nelle situazioni vulnerabili sia sul piano sociale che su quello psicopatologico. I programmi di informazione e formazione, oltre che di sostegno psicologico hanno lo scopo di offrire degli strumenti validi per risolvere delle problematiche nel qui ed ora, prima cioè, che le conseguenze divengano di rilevanza clinica. I casi di discuria per esempio, ovvero di cure distorte o cure eccessive note come ipercura, sono dovute a dei chiari limiti nelle skills/ risorse dei genitori e possono essere utili degli interventi genitoriali mirati ed immediati che consentano altresì di individuare, le risorse che il genitore ha, facilitandogli il compito arduo che gli spetta e migliorando la qualità della vita personale e familiare e soprattutto il benessere del minore.