COSA VUOL DIRE ESSERE UNA FAMIGLIA?
“Prendere la decisione di avere un figlio è importante. È decidere di avere per sempre il tuo cuore in giro al di fuori del corpo”.
(Elizabeth Stone)
La famiglia costituisce il primo contatto del bambino con il mondo sociale, gli garantisce assistenza e sicurezza, è portatrice di regole, valori, cultura, costituisce un ambiente altamente emotivo, inculca lui insegnamenti rispetto a come comportarsi nella società, rendendolo in grado di inserirsi in essa. Il bambino grazie a questo primo contatto con il mondo impara a riconoscere i suoi diritti, i suoi doveri e soprattutto acquisisce la capacità di riconoscere le emozioni e i sentimenti, propri e altrui. Acquisisce la cosiddetta TOM (Teory of mind), essa è l’abilità di capire gli stati mentali altrui. Durante l’infanzia, infatti, il bambino sviluppa la capacità di attribuire conoscenze, stati interni, desideri e credenze agli altri, grazie alla quale può prevedere i comportamenti di chi lo circonda.
La famiglia è un sistema, costituito da sottosistemi correlati; La relazione tra di essi è un ulteriore sottosistema indipendente.
MADRE – PADRE – FIGLIO
MADRE – FIGLIO
PADRE – FIGLIO
L’influenza che un componente del sistema esercita su un altro è circolare, questo vuol dire che i membri si influenzano in maniera reciproca. Il cambiamento in una parte ha conseguenze sulle altre. Le parti sono dipendenti l’una dall’altra e contrariamente da quanto si pensa anche i genitori sono influenzati dal bambino. Il sistema è aperto alle influenze esterne e si modifica in base ai cambiamenti con lo scopo di mantenere l’equilibrio. Un buon sistema è quello che sa ritrovare l’equilibrio nel momento in cui questo viene alterato (es. evento stressante improvviso come la perdita del lavoro di un genitore, separazione dei genitori). Cosa vuol dire crescere in una famiglia funzionale?
TIPOLOGIA 1: Questa è una famiglia in cui anche la mamma, come il papà lavora. Una mamma multitasking che bada alla casa, ai figli e ha anche un lavoro a tempo pieno. Questa può essere una famiglia funzionale, se non si trascurano vicendevolmente i membri di essa e se ne accolgono e soddisfano i bisogni con affetto. Anche i papà hanno un ruolo fondamentale nell’educazione dei figli. Facenti parte del sistema, anche il loro funzionamento è indispensabile che sia valido, in termine di accudimento, accoglimento e soddisfacimento dei bisogni dei figli, sia da un punto di vista fisiologico ed emotivo.
TIPOLOGIA 2: La famiglia monogenitoriale, che sia costituita dalla mamma o dal papà è un’altra tipologia di famiglia capace di funzionare bene, se il genitore è in grado di amare, accudire e accogliere in maniera idonea il bambino.
Ciò che è determinante è la qualità della relazione
TIPOLOGIA 3: Che siano una coppia eterosessuale oppure omosessuale non vi è nessun effetto sullo sviluppo sociale, emotivo e intellettivo, sull’identità e sull’orientamento sessuale del bambino.
La struttura è meno importante del funzionamento.
Anche la separazione o il divorzio tra i genitori non crea nessun effetto sullo sviluppo del bambino. Al contrario i conflitti nella coppia genitoriale e in quella coniugale o le conseguenze socioeconomiche sono fonte di rischio per l’insorgenza di disturbi dello sviluppo. Il clima familiare viene vissuto e introiettato dal bambino, se questo è sereno, il bambino imparerà a riconoscere una forma di amore sincero e puro; al contrario se l’equilibrio è alterato, il clima è litigioso, ostile e minaccioso, ciascun membro ne subirà gli effetti e rimanderà all’esterno il senso di frustrazione, aumentando così i rischi a lungo termine di insorgenza di forme di psicopatologie in età adulta. Accertarsi che i figli vivano al meglio la vita quotidiana e si sentano parte di un sistema sano e accogliente deve essere la priorità di ogni genitore.
“Tutti i bambini indossano un cartello con la scritta “Voglio essere importante!”. I problemi nascono quando nessuno legge questa scritta”.
(Dan Pursuit)