FIGLI: QUANDO CHIEDERE AIUTO?
I genitori sono coloro che controllano l’ambiente del bambino, che soddisfano i suoi bisogni fisici e psicologici, che decidono quale scuola frequenterà e quali relazioni sociali avrà. Dunque, sono loro a determinare quali influenze agiranno sullo sviluppo del bambino. Talvolta, i genitori vivono le loro responsabilità genitoriali con una grande preoccupazione e ansia, temono di commettere molti errori e di influire negativamente sullo sviluppo dei propri figli, poiché si sentono impreparati nell’affrontare le difficoltà quotidiane derivanti dalla loro crescita.
In effetti, molti comportamenti disfunzionali dei figli dipendono proprio dallo stile genitoriale. Così, diviene opportuno potenziare le risorse genitoriali per alimentare le proprie competenze genitoriali. Ma, come fare?
“Aggiusterebbe mio figlio, dottoressa?”
Il ruolo dell’adulto è di fondamentale importanza nel processo di crescita del bambino ed è necessario che sia percepito quale figura funzionale. Quando un genitore nota che qualcosa turba il figlio, lo rende nervoso, distratto e sofferente per aiutarlo e proteggerlo nonché per soddisfare il suo dovere genitoriale prende subito in considerazione la richiesta di aiuto ad un professionista della salute mentale. Fin qui tutto nella norma, anzi, è il comportamento perfetto da adottare. Tuttavia, spesso, la richiesta è di “delega” al professionista e di “distanza” dalla situazione temuta e non compresa:
“dottoressa, che cos’ha mio figlio che non va?” e ancora
“sento che è diverso dagli altri, lo deve cambiare”.
Come già espresso sopra, il ruolo dell’adulto è fondamentale nello sviluppo emotivo e sociale del giovane e spesso sono i copioni genitoriali disfunzionali a favorire il malessere dei figli nonché di tutto il nucleo familiare. Così, quando lo stress genitoriale incide sulla vita familiare e sulla serenità dei figli, quando abbiamo la sensazione che tutto sia più grande di noi e ci appesantisca, quando percepiamo che le nostre risorse non sono sufficienti a soddisfare le nostre responsabilità, quando il clima familiare risulta appesantito dallo stress, dai litigi e dei deficit comunicativi è chiaro che la presa in carico deve avvenire in maniera indiretta per essere efficace ed efficiente. Un intervento mirato e breve quale può essere il Parent Training, infatti, in alcune situazioni, può essere molto più efficace di una presa in carico del minore.
Quali sono le competenze genitoriali richieste nelle diverse fasi evolutive?
- Con i figli in età infantile diviene fondamentale mantenere un clima giocoso ma anche volto alla sicurezza, all’osservazione delle regole e alla protezione. Lo stile genitoriale deve rispettare l’accudimento, la protezione e il soddisfacimento dei bisogni emotivi oltre che fisiologici del bambino; fondamentali sono la valorizzazione del momento del gioco e della sintonizzazione emotiva.
- Con i figli adolescenti bisogna sviluppare modalità di “protezione flessibile”: gli adolescenti sono alla ricerca di autonomia e libertà, stanno attraversando ciò che viene definito processo di separazione e individuazione, il ruolo del genitore deve quindi rispettare e valorizzare proprio tali processi di crescita. Bisogna dosare bene la presenza del genitore e la libertà del figlio, al fine di favorire il confronto con i pari che gli consentirà di sperimentare le risorse acquisite fino ad ora.
È noto, quanto sia indispensabile per la risoluzione delle criticità eseguire un approccio indiretto, meglio noto come percorso di Parent Training dove è possibile condurre il genitore all’acquisizione di abilità di gestione e di problem solving genitoriale consentendogli di favorire le sue competenze genitoriali e migliorare il clima familiare, favorendo altresì il benessere dei figli. L’obiettivo è quello di aiutare il genitore ad essere una risorsa funzionale, attiva e partecipe al processo di crescita del figlio.