VERSO IL PROCESSO DI ELABORAZIONE DEL LUTTO
“Vorrei tanto essere insieme a te, continuo a pensare che qualcuno ti abbia ingiustamente portato via da noi e che tu volessi restare. Continuo a sperare che non sia così e che invece oggi hai trovato la tua pace”
La morte di una persona cara comporta uno sconvolgimento del mondo dei sopravvissuti. Molte vedove raccontano come la realtà quotidiana sia “irreale”, percepiscono una grande solitudine affettiva: il giorno e la notte si confondono, viene a mancare un senso di protezione e il sostegno nelle attività quotidiane, compresa soprattutto, la cura dei figli. Ogni giorno, è una sfida insopportabile “che cosa farò anche oggi senza di lui? Un altro giorno, non posso farcela.” Il doversi poi, caricare anche dell’aggravio economico può essere un ulteriore fonte di stress, la rabbia e la preoccupazione si mescolano con un eminente tristezza. L’evento del lutto sconvolge il mondo personale dei familiari, si tratta dell’esperienza emotiva più dolorosa vissuta dagli esseri umani. Dopo un dolore così grande, il nostro mondo non potrà mai più essere lo stesso. Non si può riempire un vuoto e anche se riuscissimo qualcosa sarebbe per sempre diverso.
“La morte è terribile non per il non esserci più ma, al contrario, per l’esserci ancora e in balìa dei mutevoli ricordi, dei mutevoli sentimenti, dei mutevoli pensieri di coloro che restavano.”
Leonardo Sciascia
La voglia di legarsi alla vita fa a botte con lo struggimento, il pianto, la tristezza, la ricerca continua di risposte e le preoccupazioni circa l’immagine della persona venuta a mancare. Non di rado una persona in lutto sperimenta allucinazioni sia visive che uditive: sentiamo la loro voce, li incrociamo camminando per strada. Cerchiamo di fuggire i ricordi belli perché raccontano una verità notevolmente dolorosa: non potremo viverne altri insieme: non ci saranno mai più i pranzi della domenica, non ci saranno più le gite fuori, non ci saranno più le sue parole di conforto e non ci saranno mai più lunghe chiacchierate e risate. Il lutto è espresso in più fasi. La prima cosa che accade davanti alla scoperta della persona cara venuta a mancare è provare un sentimento di incredulità per l’accaduto, le reazioni automatiche che attiviamo sono di immobilità e distacco dissociativo. Ci sentiamo alienati, estranei a quella situazione, a quel dolore: “non può essere vero, stai mentendo, non è morto! Controlli bene dottore, sono certa che respiri”. Pian piano, articolo dopo articolo esploreremo tutte le fasi del lutto; entreremo in punta di piedi nel vivo del dolore e della perdita, alla ricerca di domande e risposte. Cercheremo di spiegare con attenzione e studi scientifici come funzioniamo, come reagiamo agli eventi della vita, quando le nostre reazioni sono sane e quando risultano disfunzionali.