IL DRAMMA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA)
Ognuno è un genio. “Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, passerà l’intera vita a credersi stupido.” (Albert Einstein).
Nell’anno scolastico 2018/2019 gli alunni delle scuole italiane a cui è stato diagnosticato un disturbo specifico dell’apprendimento sono 298.114, pari al 4,9% del totale degli alunni (Fonte: MI – DGSIS – Gestione Patrimonio informativo e Statistica – Rilevazioni sulle scuole). Ma cosa sono i DSA? Tutti ne parlano e moltissimi insegnanti suggeriscono di effettuare visite specialistiche per poter ottenere una possibile diagnosi.
Cosa sono i DSA?
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento hanno origine neurobiologica e comportano difficoltà in alcune specifiche funzioni. Il termine disturbo riferito alle difficoltà di apprendimento viene utilizzato nei sistemi di classificazione dei disturbi mentali e serve a contenere i criteri condivisi dalla comunità scientifica per identificare disturbi con lo scopo proprio di facilitare la comunicazione scientifica.
I genitori, spesso, vengono in visita preoccupati e confusi, temono che i figli abbiano “quel disturbo dell’apprendimento” come spesso lo definiscono. La più grande paura che i genitori manifestano è che questi disturbi, possano compromettere la vita dei giovani figli, rendendoli diversi, limitati. Non di rado, mi è capitato di dover spiegare che non è un problema di QI (quoziente intellettivo) né un ritardo mentale. Infatti, i ragazzi con diagnosi di DSA godono di un’intelligenza nella media o al di sopra della media, vivono la loro vita quotidiana normalmente e non sono affatto diversi da chi non ha ricevuto tale diagnosi. Tuttavia, hanno prestazione nell’ambito della lettura, della scrittura e/o del calcolo significativamente al di sotto della norma. Risolti subito i dubbi più significativi, possiamo approfondire altri aspetti in merito ai DSA.
Ogni bambino ha le sue peculiarità e le difficoltà non si manifestano necessariamente tutte, o nello stesso modo; attraverso il metodo della Consensus Conference (2007) sono state definite alcune informazioni per la pratica clinica e risposte ai quesiti sul DSA. Inoltre, a tutela degli alunni con DSA vi è la Legge 8 ottobre 2010 n. 170 “nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, all’Art.1, viene data una definizione con valore legislativo ai Disturbi Specifici di Apprendimento”, ripresa dalle recenti Linee guida sui DSA (Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento) allegate al Decreto Ministeriale 12 luglio 2011.
Quali sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento?
- Dislessia: è il disturbo specifico di lettura e si caratterizza per la difficoltà ad effettuare una lettura accurata e fluente in termini di velocità e di correttezza. Il bambino che ha difficoltà nella lettura,
– Confonde le lettere che appaiono simili graficamente “M, N, B, D”.
– Inverte lettere oppure ne aggiunge qualcun’altra.
– Salta le righe e/o le parole
– Legge lentamente e a volte sillabando
– Commette errori di anticipazione, cioè legge la prima o le prime lettere e tira a indovinare la parola, a volte sbagliandola.
- Disortografia: è il disturbo specifico che riguarda la componente costruttiva della scrittura. Quindi, la palese difficoltà riguarda scrivere in modo corretto. Il bambino che ha difficoltà nella scrittura
- cambia i suoni visivamente simili per forma, ad esempio, “M, N, V”
- Compie unioni oppure separazioni illecite
- Omette lettere, sillabe o parti di parole
- Può avere un tratto grafico poco leggibile soprattutto con il corsivo
- Commettere numerosi errori in compiti di copiatura da un altro quaderno o dalla lavagna
- Utilizza in modo non armonico lo spazio sul foglio
- Disgrafia: riguarda la componente esecutiva- motoria di scrittura; quindi, la difficoltà è nello scrivere in modo fluido, veloce ed efficace.
- Discalculia: riguarda l’abilità di manipolare i numeri ed eseguire calcoli rapidi a mente, nonché recuperare i risultati delle tabelline e l’eseguire i diversi compiti aritmetici. Il bambino mostra
– Difficoltà nella scrittura dei numeri e fa confusione tra i simboli matematici
– Difficoltà nell’enumerazione, nei cambi di decina e/o omette numeri
– Difficoltà nel recupero dei risultati nei calcoli rapidi
– Nella risoluzione dei problemi, nonostante l’integrità delle capacità logiche.
In generale, il bambino potrebbe avere difficoltà nel riconoscere destra e sinistra e potrebbe confonderle. Inoltre, potrebbe avere difficoltà nella memorizzazione e nel recupero di sequenze come i giorni della settimana, i mesi dell’anno, le stagioni e l’alfabeto e quindi potrebbe non essere in grado di usare il dizionario cartaceo o l’elenco del telefono, leggere l’orologio analogico oppure ad esempio allacciarsi le scarpe o i bottoni.