QUANDO LA SCUOLA DIVENTA UN PROBLEMA: LE 4 REGOLE PER AIUTARE I FIGLI
Tutti i bambini indossano un cartello con la scritta “Voglio essere importante!”. I problemi nascono quando nessuno legge questa scritta.
(Dan Pursuit)
La famiglia è un sistema complesso caratterizzato da diversi elementi che si influenzano vicendevolmente. Per ogni fase di sviluppo dei figli, un genitore si troverà ad affrontare difficoltà differenti e potrebbe vivere con grande frustrazione il suo ruolo, ritenendosi inadeguato e incapace. Di continuo, ricevo richieste da parte di genitori in difficoltà che temono di non essere in grado di fronteggiare l’arduo compito educativo al meglio. Il passaggio dalla famiglia alla scuola materna ed elementare è uno dei momenti più critici dello sviluppo evolutivo del bambino, poiché il bambino vive il passaggio dall’ambiente protetto, accudente e confortevole della famiglia a quello della scuola che richiede prestazioni didattiche e offre valutazioni delle stesse. La normale ansia di tutti gli attori coinvolti, bambini, genitori, nonni e insegnanti che ne deriva è più che comprensibile. Di fronte a questa ansia da prestazione, le difficoltà sono numerose, dalla socializzazione con il gruppo dei pari alle problematiche dell’apprendimento. Con l’ingresso alla scuola elementare, infatti, uno dei disagi dei genitori riguarda come motivare i figli allo studio e come gestire i lunghi pomeriggi davanti ai compiti e le difficoltà scolastiche in generale. Spesso, questo compito ricade sulla mamma, ma non di rado è il papà a dover provvedere all’aiuto del figlio. Così, insieme si muovono come equilibristi su un’asta e come spesso avviene, cercando di fare del nostro meglio, spinti dalle migliori intenzioni, produciamo gli effetti peggiori. Analizziamo una delle più comuni richieste, ovvero la difficoltà che i genitori incontrano nella gestione dei figli di età prepuberale e puberale riguardo all’impegno scolastico.
Quali sono le regole per gestire al meglio questa difficoltà?
Di seguito, cerchiamo di riassumere le migliori strategie per prevenire che le difficoltà scolastiche diventino strutturate generando altresì un malessere ancora più significativo.
- Alternare l’aiuto del figlio alla sua autonomia: mantenere una protezione flessibile è la regola fondamentale per favorire il benessere dei figli, facilitando la loro autonomia. Questo, possiamo tradurlo nella seguente dinamica: “adesso leggi e io ti ascolto, dopo correggiamo insieme gli errori”. Ciò, consente al bambino di sperimentare le risorse in suo possesso, contribuendo all’acquisizione della sicurezza in sé stesso. Diversamente, sostituirsi a lui, rafforza la convinzione di non potercela fare da solo.
- Dubitare invece di Incoraggiare: sembrerà strano, ma, per promuovere lo sviluppo delle capacità di risoluzione dei problemi si possono proporre piccole sfide in linea con le capacità del bambino “credo che ci metterai almeno venti minuti a risolvere il problema, è difficile farlo in meno tempo”:
- Lasciare il diritto di sbagliare: è molto importante che il bambino sperimenti “l’errore”. È attraverso gli errori che scopriamo quali sono le risorse a nostra disposizione per risolvere i problemi al meglio e nel minor tempo possibile. Questo, implica di non ricorrere alla puntuale correzione da parte nostra, poiché potrebbe demotivare il bambino.
- Conoscere equivale a scoprire: ricordiamo che impariamo attraverso l’esperienza e la scoperta delle nostre capacità. Il compito del genitore è quello di accompagnare il figlio nelle sue scoperte e rimanere al suo fianco come osservatore, pronto ad intervenire se necessario. Ad un certo punto, dovremo essere pronti a lasciarlo correre da solo, certi della nostra protezione e del nostro accudimento in caso di caduta.
RICHIEDI UNA CONSULENZA O SCOPRI I MIEI CORSI ONLINE PER AIUTARE I GENITORI AD AIUTARE I FIGLI NELLE VARIE FASI DELLO SVILUPPO EVOLUTIVO —-> Psico-Educazione – psychologicalcenter.it
Contatti: 333.19.49.404/ 06.933.78.78.2
dott.ssaldifranco@gmail.com