SONO UNA PERSONA NORMALE: HO BISOGNO DELLO PSICOLOGO
Le ricerche mostrano che chi soffre di malessere psicologico, chi vive disturbi psicosomatici e disturbi mentali si rivolge ad uno psicologico solo dopo il peregrinaggio tra le varie figure specialistiche dove effettua molte indagini cliniche, talvolta anche invasive. La ragione potrebbe essere facilmente ipotizzabile: da sempre la cura del corpo assume nella nostra società ampia dignità; mentre, la storia insegna, che i malati mentali venivano reclusi, giudicati e isolati perfino dai familiari. Chiaramente, per fortuna, oggi non è più così. Eppure, ancora oggi qualcuno pensa che soffrire di malessere psicologico sia imbarazzante e che sia necessario bisbigliare, solo ai più intimi ovviamente, e a voce bassa di sentirsi poco bene tanto da aver richiesto aiuto ad uno psicologo. Così, capita spesso che quando il paziente arriva a studio e chiedo se è la prima volta che si rivolge ad una psicologa, ci tiene a precisare “assolutamente sì, io non ne ho mai avuto bisogno, sono una persona normale”. Vi spiegherò solo dopo la mia solita risposta a questa espressione tanto sciocca quanto comprensibile. Vi siete mai chiesti come mai non diamo rispetto alla nostra mente e al nostro cervello? Come mai se ho un forte dolore al braccio penso di doverlo curare con una pomata mentre se i pensieri mi ossessionano, se soffro di disturbi del sonno, se passo cinque ore del giorno a piangere, se ho comportamenti disfunzionali o relazioni patologiche non credo che sia necessario curarle? Eppure, ormai siamo tanto lontani dagli anni in cui per patologie mentali si veniva additati come persone da recludere e basta visionare una qualunque ricerca per comprendere come esista una stretta relazione tra mente e corpo, tanto da influenzarsi reciprocamente, sia nel bene che nel male. Ad esempio, sappiamo che chi soffre di disturbi psicosomatici presenta sintomi fisici nella forma di infiammazioni o disturbi organici pur derivando da cause psichiche. I sintomi potrebbero essere dolore alla testa, all’addome, alla schiena, al torace o coinvolgere l’apparato gastro-intestinale, con nausea, vomito, diarrea; in situazioni ancor più complesse potrebbero esservi anche sintomi pseudo-neurologici, come alterazioni della coordinazione e dell’equilibrio, paralisi localizzata, ritenzione urinaria, svenimenti, amnesia, ecc. Ma, questa è l’influenza della mente nel male; diamo un’occhiata al potere che ha di migliorare le nostre condizioni fisiche: lo sapevi per esempio che a parità di condizioni mediche, nel caso di pazienti oncologici, una persona guarisce e un’altra no? La Neuro- psico- immunologia è una scienza il cui obiettivo è dimostrare i legami che uniscono delle discipline così differenti come la psicologia, la neurologia, l’immunologia e l’endocrinologia; in altri termini i legami che uniscono la mente e il corpo. Per capirci meglio, le ricerche più recenti permettono di osservare che il benessere psicologico stimola le difese naturali dell’organismo, in particolare le cellule NK (Natural Killer), aumentando così la speranza di vita e la vittoria sulla malattia. Ritornando a chi ci tiene a precisare che è sempre stata una persona normale vi dico che la mia risposta è sempre un sorriso e una spiegazione di come la definizione di “normalità” in senso psicologico faccia riferimento a contesti socioculturali e non naturali. Come categoria, la “normalità” – che dovrebbe costituire il “punto zero” a partire dal quale valutare le deviazioni viene intesa come ciò che è “nella media” in una popolazione e ciò che ci si aspetta in un particolare ambito sociale e culturale. Lasciatemi concludere, però, con l’espressione lapidaria di Franco Basaglia “da vicino nessuno è normale”.